La nostra storia inizia nel 1933, con l’intuizione di Ernesto Conti e Giovannina Wej, commercianti di bottoni nei chiostri del Duomo della città di Piacenza.
Come un filo tra bottone e stoffa, il nostro viaggio unisce quattro generazioni, due famiglie e un solo prodotto. Perché il bottone arriva da molto lontano: è nato per adornare, ma oggi unisce.
Corno, corozo, osso e bio-resine ne fanno un oggetto che incarna la nobiltà di chi ha avuto per madre la natura vivente, e la semplicità delle cose fatte a regola d’arte.
Sappiamo che saper attaccare un bottone è una delle arti più preziose del nostro tempo, un gesto antico che ci ricuce con il presente. Perché come un fiore che ancora deve sbocciare, il bottone è un racconto che si svela con il passare del tempo.
Oggi Conti Wej produce ed esporta in tutto il mondo. Realizziamo milioni di prodotti, ma li conosciamo uno ad uno. Allo sguardo sul mondo affianchiamo la cura del singolo bottone.
Passato, presente e futuro si incontrano nei gesti e nei dettagli, e rivivono nel nostro archivio storico. Un luogo intimo che custodisce l’eredità più preziosa che abbiamo ricevuto: idee, disegni e pezzi unici della nostra storia. Una grande scatola dei bottoni, che si svela in un vero e proprio atto di fiducia tra noi ed i nostri clienti.
Siamo custodi del tempo: la responsabilità verso chi ci ha preceduto e le intuizioni del presente scrivono ogni giorno le pagine del nostro futuro.
Il nostro lascito per chi verrà.
Un bottone alla volta.